Visitare Grosseto

Grosseto

Grosseto, la Provincia più meridionale della Toscana è il principale centro della Maremma, un tempo paludosa e infestata dalla Malaria. Bella da vedere ma anche interessanti molte località del suo territorio. Tra tutte ci piace ricordare le Terme di Saturnia, frequentate spesso anche da VIP.

Le Mura Medicee

Le Mura Medicee di Grosseto sono tra le meglio conservate del nostro Paese, insieme a quelle di Lucca, Ferrara e Bergamo. Non si può rinunciare ad una passeggiata e ammirarle. Queste consistono in una prima fortificazione che risale al XII secolo ma poi i Senesi che governarono Grosseto ne costruirono una seconda nel XIV secolo, dotata di 4 porte.

Nel XVI secolo i Medici costruirono una terza fortificazione a forma di esagono e la dotarono di sei bastioni, ciascuno dotata di un posto di guardia, a difesa della città.

Della precedente fortificazione senese furono risparmiate Porta Vecchia e il Cassero Senese che furono quindi inglobate nella muova fortificazione medicea.

Nel XIX secolo le mura furono trasformate in un lungo viale alberato, Porta Nuova venne abbattuta per prolungare la principale strada della città.

Il Cassero Senese

Questo era il bastione principale costruito dai Senesi. Oltre all’interesse storico del Cassero Senese, va segnalata la bellezza dei materiali usati, Travertino e Marmo nero che ingentiliscono la possente struttura.

Nell’ottocento e poi anche durante la seconda guerra mondiale il Cassero Senese assunse la funzione di distretto Militare. Oggi ospita diverse mostre temporanee ed è anche una location ambita nella celebrazione dei matrimoni civili.

La Chiesa di San Pietro

Visitando Grosseto devi assolutamente visitare anche la Chiesa di San Pietro, la più antica della città, edificata nel VIII secolo lungo la Via Aurelia che attraversava la città. Questa chiesa subì numerosi interventi di modifica nel corso dei secoli.

La Torre campanaria fu sostituita nel 1625 con una nuova edificata in materiale laterizio, un vero peccato perché in questo modo si è un po’ stravolto lo stile complessivo della Chiesa. La Chiesa nel suo complesso non è eclatante, non si fa notare più di tanto presentandosi come una Chiesa modesta ma il suo valore storico è indubbio.

Bello comunque il suo portale in legno con, a fianco, due lesene con colonnine e quattro bassorilievi che raffigurano un cane in corsa un’aquila un fregio a palmette e San Leonardo.

La Cattedrale di San Lorenzo

La Cattedrale di San Lorenzo, il Duomo, fu costruito tra il 1294 e il 1302 sull’antica Pieve di Santa Maria.

Il Duomo fu oggetto di diversi rifacimenti, l’ultimo dei quali avvenuto tra il 1840 e il 1865 in stile neo medievale.

In questa occasione venne realizzata l’attuale facciata in marmo rosso e bianco con tre portali in legno, una loggia di archetti un bel Rosone e sculture che rappresentano i 4 evangelisti in stile gotico. Dal 1983 la Cattedrale è stata arricchita con una Meridiana ad affresco.

All’interno del Duomo, a tre navate, si possono ammirare delle meravigliose vetrate opera di Benvenuto di Giovanni e altre bellezze come le acquasantiere, la Fonte Battesimale, la Cappella del Crocifisso e la Tela di Giovanni che rappresenta la Madonna delle Grazie, la Patrona della Diocesi.

Piazza Dante

Parliamo della principale piazza di Grosseto su cui, oltre alla Cattedrale, si affaccia il Palazzo Aldobrandeschi che oggi è sede della Provincia, in stile neo-gotico.

Al centro della piazza si trova la statua dedicata a Leopoldo di Toscana, il Signore di Grosseto che visse tra il 1824 e il 1859. La statua è al suo posto dal 1846, quindi li collocata mentre il Signore della città era ancora in piena vita.

Non dobbiamo dimenticare che la Maremma, di cui Grosseto è il principale centro, era terra di malaria. Leopoldo di Toscana è raffigurato nell’atto di sostenere una donna con bambino morente, il simbolo della maremma martoriata da questa malattia mentre con l’altra mano tiene un bambino gioioso e con il piede calpesta un serpente, simboleggiante la malaria.

Nel complesso questa statua, in marmo bianco. simboleggia la sofferenza di allora ma anche la speranza nel futuro.