Prove d’ingresso: a scuola sono davvero necessarie e perché?

Ogni anno, durante i primi giorni di scuola, ti tormenta il dubbio se sottoporre o meno i tuoi alunni a delle prove d’ingresso? Qui di seguito proveremo a capire insieme perché dovresti smettere di pensarci su e programmare dei test di ingresso per ciascuna delle materie che insegni.

Con i test di ingresso è più facile valutare il grado di preparazione della classe

Se la classe è nuova, e cioè è il primo anno che la segui in una o più materie, delle prove di ingresso ti aiutano innanzitutto a valutare il livello di preparazione complessivo degli alunni, quanta parte del programma dell’anno precedente è stata effettivamente svolta, se ci sono argomenti che sono stati lasciati indietro o su cui l’intera classe ha carenze o lacune. All’inizio di un nuovo ciclo scolastico, in maniera simile, le prove d’ingresso sono un valido strumento per assicurarsi che tutti gli studenti abbiano le stesse conoscenze e abilità pregresse: un test di ingresso d’italiano in prima media è un ottimo modo per accertarsi della capacità linguistiche degli alunni, di quanto sviluppato è il loro vocabolario, se sono sufficientemente in grado di mettere in relazione concetti diversi, eccetera.

Le prove d’ingresso aiutano a conoscere i singoli alunni

Naturalmente, essendo svolte individualmente, le prove d’ingresso ti danno informazioni preziose anche sul singolo alunno. Dai risultati dei test d’ingresso puoi dedurre facilmente se ci sono concetti o argomenti affrontati nell’anno scolastico precedenti per lui poco chiari e proporre, in questo caso, approfondimenti e ripassi. Con un po’ di esperienza dagli esiti delle prove d’ingresso riuscirai a capire se l’alunno ha particolari propensioni per determinati argomenti o materie e quali sono, qual è il suo metodo di studio, eccetera. Sulla base di questi feedback ti sarà più semplice proporre attività didattiche personalizzate, efficaci e coinvolgenti.

Pianificare lezioni e unità didattiche sulla base dei risultati dei test d’ingresso

Forse il consiglio più importante è, infatti, quello di pensare a prove e test di ingresso come a uno strumento didattico. Queste verifiche proposte alla classe all’inizio dell’anno, pur nella loro semplicità, offrono una panoramica interessante sulla classe, sulle sue esigenze didattiche e sugli approcci che possono risultare più funzionali per l’insegnare. I risultati delle prove d’ingresso possono aiutarti, insomma, nella pianificazione di programmi e unità didattiche almeno per le prime settimane di scuola e fino a quando tutta la classe non avrà raggiunto lo stesso livello, quello giusto per affrontare temi e argomenti dell’anno in corso.

Test e prove d’ingresso per riprendere con la routine scolastica

Un vantaggio più pratico, ma non meno importante, delle prove d’ingresso è che aiutano a (ri)abituare gli alunni ai ritmi e alle routine scolastiche e a riprendere i fili di quanto studiato l’anno precedente. Ritrovarsi tra i banchi di scuola dopo diverse settimane di vacanza può non essere semplice, infatti, così come non lo è all’inizio di ogni nuovo ciclo scolastico abituarsi a nuove regole, una nuova scansione del tempo, nuove routine. Somministrate con la giusta tempistica, dopo i primi giorni di accoglienza e ambientamento, le prove d’ingresso mettono gli studenti concretamente di fronte a quella che sarà la propria quotidianità per il resto dell’anno e permettono loro di familiarizzare con il tuo metodo d’insegnamento.